Io sono distinto da tutte le mie sensazioni. Non riesco a capire come. Non riesco nemmeno a capire chi le provi. E d’altronde chi è questo io all’inizio delle tre preposizioni?
Emile Cioran, 1987
È nel corso del terzo anno di liceo scientifico che ho deciso che avrei studiato psicologia perché volevo aiutare le persone a capire se stesse, volevo aiutarle a riprendersi la propria vita in mano, fornendo loro gli strumenti necessari a gestire problematiche e disagi emotivi che possono presentarsi nel corso della vita.
Dopo la laurea in Psicologia, conseguita presso l’Università degli Studi di Pavia, mi sono specializzata in Psicoterapia Cognitiva Neuropsicologica (PCN) presso la Scuola Lombarda di Psicoterapia Cognitiva Neuropsicologica (SLOP).
Mi sono inoltre perfezionata in “Sostegno all’apprendimento: strumenti di valutazione e di intervento” presso l’Università degli Studi di Pavia e ho frequentato il corso di formazione per operatori sanitari “La terapia di orientamento alla realtà – aspetti teorici e pratici” organizzato da Vannini Editrice s.r.l. a Brescia e il “Corso di sensibilizzazione all’approccio ecologico-sociale ai problemi alcolcorrelati e complessi (metodo Hudolin)” organizzato da A.C.A.T. Pavia, A.P.C.A.T., A.R.C.A.T., A.I.C.A.T., A.P.C.A.T. Trentino Centro Studi, dalla Provincia di Pavia, dalla ASL di Pavia, dal Centro Servizi Volontariato di Pavia e dal Comune di Pavia.
Da diversi anni mi occupo di Psicoterapia dell’adulto e dell’adolescente e di Terapia di coppia e tratto i principali disturbi psicopatologici tra cui: Disturbi d’Ansia e Attacchi di Panico, Disturbo Ossessivo-compulsivo, Disturbi Depressivi, Disturbi dell’alimentazione, Disturbi Isterici e Ipocondriaci.
Cosa è la Psicoterapia Cognitiva Neuropsicologica (PCN)
La PCN è una naturale evoluzione della psicoterapia cognitiva. In particolare, quest’approccio coniuga i recenti sviluppi delle neuroscienze, della psicologia dello sviluppo e della psicopatologia in un quadro teorico unitario. Ogni paziente è un “individuo” e i suoi modi esperienziali (compresi quelli patologici) sono sempre mediati dalla propria ed unica storia di vita. Pertanto, non è possibile comprendere una psicopatologia categorizzandone i sintomi.
Le modalità di manifestazione della patologia sono ogni volta l’effetto di un sentir-si esperienziale veicolato dalla propria storia di vita e dagli specifici orizzonti d’attesa (apertura alle possibilità di sé). Soltanto attraverso l’analisi dell’esperienza del singolo paziente, così come essa emerge nel più vasto quadro del suo racconto, e tenendo conto del contesto storico-culturale di appartenenza, lo psicoterapeuta sarà in grado di cogliere, e conseguentemente di curare, quello specifico disagio emotivo.
Qual è l’obiettivo della psicoterapia
Obiettivo della psicoterapia è la trasformazione di Sé, ossia il cambiamento dei modi di fare esperienza, e non solamente la modificazione dei modi di raccontarsi l’esperienza stessa.
Il cambiamento dei modi esperienziali accade nel momento in cui il paziente, attraverso il racconto di sé in terapia e nel corso dei compiti a casa, riconosce, sentendoli, dei propri specifici modi di fare esperienza che o non erano stati riconfigurati in modo identitario, oppure non erano stati affatto riconfigurati narrativamente. Ovviamente l’approccio terapeutico dovrà tenere conto delle specifiche psicopatologie alle quali vuole dare risposta, pur facendo emergere le stesse attraverso la storia di vita del paziente e al di là di categorie pre-costituite.